Molti progetti di architettura non trovano possibilità di attuazione perché non tengono conto della fattibilità economica. Alla stessa maniera, spesso, gli effetti di un piano di trasformazione urbana non si producono nei modi e nelle quantità previste (o stentano a decollare) perché non è stato affrontato il tema della valutazione economica dei risultati attesi. La valutazione (di piani e progetti) dovrebbe essere una parte non secondaria del processo di progettazione.
I vincoli di natura economica si rivelano talvolta più duri rispetto a quelli di carattere fisico-ambientale e normativo, ma non per questo costituiscono un limite alla ricerca di buone soluzioni. Anzi, gli ostacoli che si incontrano nella praticabilità di una ipotesi di realizzazione, portano ad esiti innovativi anche sul piano formale.
In altri termini non è affatto dimostrato che in un contesto di assoluta libertà, si determino le azioni progettuali più interessanti.
È per tutte queste ragioni che in ambito pubblico la domanda di valutazione ha assunto un peso crescente, diventando elemento sostanziale– e più incisivamente ricompresa nella normativa soprattutto – man mano che la disponibilità di risorse pubbliche da destinare a interventi sul territorio veniva a ridursi. Tant’è che un ulteriore passo nella direzione è stato compiuto instaurando una produttiva interazione tra finanziamenti pubblici e privati attraverso alcuni provvedimenti legislativi dell’inizio degli anni novanta, che hanno recepito alcune delle riflessioni sviluppatesi attorno al tema complesso della riqualificazione delle periferie urbane degradate. Vedi le esperienze sui Contratti di Quartiere- CdQ, Programmi di Riqualificazione Urbana-PRU, ecc..
Nei termini generali la VALUTAZIONE costituisce un insieme di attività che ha come scopo principale la razionalizzazione di un processo decisionale. Con il termine valutazione si fa riferimento ad una attività cognitiva, svolta in maniera intenzionale, la cui finalità è fornire un giudizio su una azione o complesso di azioni che costituiscono il programma (nel nostro caso il progetto di riqualificazione dell’ambito d’intervento prescelto).
Quindi la cultura della valutazione costituisce l’elemento che pervade l’intero programma d'intervento, facendo dialogare e mettendo a sistema tutti i punti di vista e i contributi specialistici necessari nelle diverse le fasi, dal momento dell’ideazione fino alla sua realizzazione.
In un siffatto programma le valutazioni assolvono almeno tre diversi scopi: migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’azione pubblica; creare il necessario consenso sociale attorno a tale azione.
Affinché vengano perseguiti tali scopi è necessario che il processo valutativo rispetti due principi fondamentali: la trasparenza ed equità del processo decisionale.
….LE IMPLICAZIONI DI NATURA SOCIALE ED ECONOMICA DEI PRU comportano che la valutazione economica non può essere riduttivamente intesa come un semplice adempimento burocratico (utile al più per convincere il potenziale finanziatore della bontà di scelte precostituite) ma deve riaffermare la sua dimensione di strumento di supporto alle decisioni, di passo necessario per la scelta tra alternative diverse, interagendo con i vari soggetti coinvolti, dalla fase decisionale a quella progettuale.
Tutto ciò sottolinea tuttavia l’esigenza di affrontare il processo di valutazione preventiva con grande attenzione, sul piano di:
- le possibili ricadute sul sistema produttivo, sui valori fondiari e immobiliari e sul trend dei prezzi che li definiscono,
- l’incremento possibile di valore aggiunto in ambiti locali di dimensioni non trascurabili,
- il potenziale miglioramento qualitativo delle condizioni di vita,
- ma anche i possibili contraccolpi di segno negativo che potrebbero scaturire da azioni non sufficientemente analizzate e valutate, rappresentano altrettanti elementi che consigliano di considerare il percorso valutativo non solo come aspetto formale.
STRUMENTI quali:
– La perequazione urbanistica, come strumento di politica fondiaria
– I programmi integrati nel finanziamento di parti della città pubblica
– La finanza di progetto per la realizzazione e la gestione di interventi in grado di autofinanziarsi.
Sono strumenti accolti dalle più recenti leggi urbanistiche regionali nell’ambito della partnership pubblico-privato-PPP. Questi strumenti sono alla base di un nuovo rapporto tra pubblico e privato e sono accolti dalle più recenti leggi urbanistiche. Pertanto il ruolo della valutazione appare decisivo per assicurare trasparenza ed equità alle scelte pubbliche. E il ruolo della pubblica amministrazione si orienta sempre più verso funzioni di coordinamento e controllo di cui la valutazione economica dei progetti diventa elemento fondamentale di un intero processo.
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